Leggi l’𝗮𝗽𝗽𝗿𝗼𝗳𝗼𝗻𝗱𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 pubblicato sulla 𝗿𝗶𝘃𝗶𝘀𝘁𝗮 𝗣𝗿𝗼𝗳𝗲𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗔𝗹𝗹𝗲𝘃𝗮𝘁𝗼𝗿𝗲, n. 1 di Gennaio 2023, ‘Effetto 𝗕elle Epoqu𝗲’.
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Azienda Vagni
Effetto “Belle Epoque”
Possiamo definirlo “effetto Belle Epoque”? Giovanni Vagni non ha dubbi: la realizzazione di una nuova stalla nella sua azienda di Sergnano (CR), gli ha permesso di toccare con mano lo stile di lavoro unico de La Belle Epoque, che abbina rapidità, eccellenza di fattura, competenza tecnica che si traduce in suggerimenti e migliorie. E non è tutto. C’è la capacità dello staff di coordinare i lavori anche con altri fornitori coinvolti. Meno tempi morti, più efficienza e tanta tranquillità in più per l’allevatore.
Clienti soddisfatti se ne trovano spesso. Ma qui, nell’azienda Vagni Clemente di Sergnano, in provincia di Cremona, andiamo oltre. Non è solo soddisfazione per un lavoro ben eseguito, ma è qualcosa di più quello che è rimasto: è stima ed è anche amicizia. Trovare tutto questo alla fine di un lavoro importante, come la realizzazione di una nuova stalla, è qualcosa che spiega in modo estremamente significativo come chi ha eseguito i lavori sia stato all’altezza della situazione. E chiedendo a Giovanni Vagni un commento finale, le frase non richiede spiegazioni: “Se tutte le aziende lavorassero come La Belle Epoque verrebbe più voglia di costruire nuove strutture”.
Una nuova stalla per dare spazio e benessere alla mandria
Entriamo nel merito della questione e cerchiamo di conoscere qualcosa di più di questa stalla di un centinaio di capi in mungitura, e di come si sia incrociata e connessa con l’azienda di Romano di Lombardia.
Come ricorda Giovanni, figlio del titolare e nuova generazione al lavoro nella stalla di famiglia, si era arrivata a un punto finale di ampliamento nei numeri della mandria, con un sovraffollamento che, sia pure nei limiti di quanto consentito dalla pura norma quanto a deficit tra capi presenti e cuccette, e tra capi presenti e posti mangiatoia, cominciava a pesare in termini di benessere animale, di qualità del lavoro e di risultati nel tank del latte. Da qui la decisione, presa con il papà parlandone una sera a cena (come ricorda Giovanni, dettaglio che è bello riportare), di fare qualcosa. Primariamente per una questione di benessere animale, per dare spazio in più e, secondariamente, per puntare anche a una crescita numerica della mandria. Con le vecchie strutture che, tra vacche e rimonta, erano totalmente occupate, è stata presa la decisione di realizzare una nuova stalla, da affiancare al blocco storico. E la stalla adesso è pronta, bella da vedere e graditissima per la mandria. Per ora non è aumentato il numero di capi, ma è aumentato enormemente lo spazio a disposizione delle bovine. Nella nuova struttura (corsia di alimentazione larga 4,5 metri, corsia di riposo larga 3,5 metri, passaggi ampi, possibilità per le bovine di muoversi sempre senza che una possa ostacolare l’altra alla mangiatoia, alle cuccette, agli abbeveratoi…) sono state spostate le vacche in lattazione dal parto fino a gravidanza accertata. O, almeno, questo è l’obiettivo, visto che lo spostamento delle bovine è recente: la stalla è stata ultimata il 15 novembre scorso e da questa data c’è stato lo spostamento delle bovine.
Effetto Belle Epoque
Dire che la stalla è stata ultimata il 15 novembre scorso dice poco, se non aggiungiamo che i lavori sono iniziati il 17 ottobre. Meno di un mese quindi dal primo picchetto posto a terra all’ingresso delle bovine nella stalla finita. Ora, chiunque si è approcciato a una situazione come questa, con la realizzazione di una nuova struttura, sa quanto è complicata la traduzione dalla carta alla stalla finita. Imprevisti, complicazioni, difficoltà nel collegare le varie imprese che gestiscono la loro parte di lavori. Spesso c’è di che perdere il sonno. Ecco perché un aspetto che Giovanni Vagni sottolinea immediatamente, per la sua esperienza con La Belle Epoque, è stata la capacità del team di questa azienda di gestire il tutto, non solo la loro parte di lavoro. La Belle Epoque si occupa di tutto ciò che è cemento. Pavimentazioni, corsie, muretti, divisori. Anche se tutto questo lavoro si perde un po’ di vista alla fine, perché altro è quello che si nota di più, è un passaggio fondamentale per una struttura che sia funzionale, efficace e che resista nel tempo. Ma quello che ha colpito in maniera estremamente favorevole Giovanni Vagni non è stata solo la qualità del lavoro e dei dettagli, ma proprio – come si accennava – la capacità della squadra di lavoro de La Belle Epoque di gestire in prima persona tante piccole e grandi situazioni critiche impreviste e saper organizzare le cose in maniera tale che tutti i lavori procedessero spediti e raccordati con le altre imprese coinvolte. E questo è un plus che non si vede a fine lavori, ma lascia il segno in maniera estremamente favorevole nel cliente.
Organizzazione e abilità tecnica
Ovviamente non è solo una questione di organizzazione, ma anche di abilità tecnica. Lo si vede muovendosi in questa nuova struttura e soffermandosi sui dettagli. Come l’inclinazione verso il centro della corsia di alimentazione, con una pendenza di 1,5 cm per favorire lo sgrondo delle urine; la rigatura delle superfici; la stessa canaletta per la fune della ruspetta: non uno sbavo, non una imperfezione. Realmente un lavoro eccellente, dice Giovanni Vagni: “E il tutto procedendo durante i lavori per parti successive, alternando armature e gettate di cemento, tra basamento per le cuccette, corsie e muretti, ottenendo come risultato finale allineamento e rigatura perfetti, uniformi, senza avvallamenti e con le pendenze volute, anche se impegnative. E con una velocità di lavoro incredibile, che si somma all’azzeramento delle perdite di tempo per grazie all’organizzazione e al raccordo con i loro fornitori”.
Un vero e proprio gruppo tra allevatori e squadra di lavoro sull’opera
C’è altro da raccontare, che sottolinea Giovanni Vagni. “Un modo di precedere di questa ditta che mi è particolarmente piaciuto è stato quello di fare il possibile perché il lavoro di oggi potesse essere pronto per miglioramenti successivi fatti domani. E questo si somma alla quantità di buoni consigli che hanno permesso, via via che il lavori proseguivano, di migliorare il risultato finale. Di fatto si è creato un vero e proprio gruppo di lavoro, poi diventato anche di amici, tra me e loro, con scambi di pareri, punti vista, osservazioni da cui sono scaturite ottime soluzioni. Qualche esempio? Il corridoio di servizio, sotto il quale sono stati fatti correre cavi e tubature, che separa la vecchia struttura dalla nuova. Leggermente più largo dell’ipotesi originale fornisce ora un eccellente corridoio di servizio tra le due stalle, che permette di osservare gli animali, o fare lavori sulle fila di cuccette ai suoi lati, senza creare loro alcun disturbo. Altro esempio la canaletta a fine corsa del raschiatore, ampliata su consiglio dello staff del La Belle Epoque, consiglio dimostratosi ottimo alla prova dei fatti. E poi la scelta del tipo di cemento per le diverse parti della struttura, in base al rischio di usura a cui sarebbe andata incontro. Come, ad esempio, per il muretto della mangiatoia, per il quale abbiamo scelto un tipo di cemento di estrema durezza, in grado di resistere negli anni all’aggressione degli acidi della razione. Ancora, ho visto non solo grande competenza, ma anche la capacità di indicare soluzioni più economiche, dove possibile, e invece sottolineare con decisione dove un risparmio si sarebbe dimostrato un danno successivamente”.
L’effetto c’è, e si vede
Vero è che poi, guardando la stalla finita, tutto quello che è il basamento tende un po’ a essere nascosto da strutture più vistose e dagli animali presenti. Ma, Giovanni Vagni non ha dubbio, basta un’occhiata attenta e l’effetto “Belle Epoque” si nota, eccome!