Leggi l’𝗮𝗽𝗽𝗿𝗼𝗳𝗼𝗻𝗱𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 pubblicato sulla 𝗿𝗶𝘃𝗶𝘀𝘁𝗮 𝗣𝗿𝗼𝗳𝗲𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗔𝗹𝗹𝗲𝘃𝗮𝘁𝗼𝗿𝗲, n. 1 di Gennaio 2022, ‘Una 𝗕𝗮𝘀𝗲 per la stalla’.
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Azienda agricola San Rocco
Una base per la stalla
Una nuova stalla che colpisce per bellezza e funzionalità. Grande, ariosa, completamente aperta, con possibilità di movimento senza intoppi per gli animali e tanto benessere assicurato.
Una stalla che poggia su una base di autore: corsie, percorsi, muretti, superfici differenziate sono aspetti di una stalla che non si notano molto allorché gli animali sono presenti, ma che fanno la differenza. Per questo i fratelli Preda si sono rivolti a chi poteva garantire loro il risultato migliore. Siamo nell’azienda Agricola San Rocco: 360 vacche in lattazione a Bascapé, in provincia di Pavia.
I fratelli Preda di Bascapé (Fiorenzo, Fabrizio e Vittorio), in provincia di Pavia, sono allevatori di vacche da latte come lo erano i loro genitori. Una storia di generazioni come tante, con ingrandimenti successivi, numeri di vacche in lattazione che crescono e nuove stalle che si aggiungono alle precedenti. Una loro caratteristica è non cambiare quando si è trovato un partner tecnico e commerciale affidabile e di valore. Vale per l’agronomo che li segue da oltre trent’anni, il dr. Maurizio Rovati di Pavia. Vale per l’azienda a cui consegnano il latte: dal 1954 alla Galbani senza interruzioni. Lo stesso sarebbe successo allorché si è trattato di costruire la nuova stalla, appena inaugurata con lo spostamento dei primi animali. Tuttavia la storica azienda che aveva realizzato le vecchie strutture aveva chiuso i battenti e, giocoforza, si è dovuto guardare altrove. La scelta è andata su La Belle Epoque, azienda di Romano di Lombardia (BG) specializzata nella realizzazione di strutture zootecniche. Ora, a lavori finiti e opera conclusa, tutto fa pensare che il rapporto iniziato sia di quelli destinati a durare, ce ne fosse bisogno.
Una stalla dopo l’altra
Questa nuova struttura, della quale l’azienda bergamasca ha curato tutta la parte legata alle struture in cemento, ha visto poi il successivo apporto di altre aziende leader: Grimaldelli per la parte di carpenteria, CMP per ventilazione e illuminazione e Doda per tutto il sistema di pompe e movimentazione e gestione dei liquami. Un lavoro di équipe decisamente interessante, funzionale e bello da vedere. Ancora di più se lo si confronta con le altre stalle presenti. Una prima stalla fatta intorno al 2000, una seconda, accanto alla prima, dopo una decina di anni. Questo perché la mandria cresceva, tutto con sola rimonta interna, arrivando alle attuali 360 vacche in mungitura, arrivando a circa 900 capi presenti considerando tutta la rimonta.
Un numero di animali importante, con l’obiettivo di arrivare a 400 vacche in mungitura, che ha richiesto di spostare in una stalla vicina tutto il settore rimonta e manze gravide e, in un secondo tempo, ha portato alla scelta di fare questa nuova stalla. Per ora sarà destinata alla rimonta (riportando così in un unico nucleo tutta la mandria aziendale).
Decisamente saranno poche le stalle dove la rimonta avrà un alloggiamento super lusso come questo, ma c’ una ragione: la lontananza dalla sala di mungitura, una 16+16 contigua alle due vecchie stalle. Da qui la scelta di destinare per ora alla rimonta (e alle asciutte) la nuova stalla, per poi spostare qui la mandria in lattazione allorché la vecchia sala mungitura sarà sostituita da un nuovo impianto di mungitura (la preferenza è per la giostra, ma anche al batch milking si guarda con interesse) costruito in prossimità della nuova stalla. Già ora, però, si dovrebbe cogliere il beneficio per le vacche in lattazione, dato che tutto il settore di asciutta traslocherà nella nuova stalla e permetterà di aumentare lo spazio a disposizione per le vacche in mungitura.
“Un ottimo lavoro”
Concentriamoci sulla nuova stalla, perché ha molti spunti interessanti da mostrare. Per cominciare una scelta di metodo, come sottolinea Fiorenzo Preda: una volta individuata un’azienda seria e di valore affidarsi ai consigli dei suoi tecnici per arrivare al risultato migliore. Così è stata anche con La Belle Epoque. La stalla, per la quale la stella polare è stata quella del massimo benessere animale, è in ferro zincato a caldo, lunga 100 metri e larga 45. Questa soluzione, rispetto al cemento, consente di avere uno spazio all’interno completamente aperto, senza pilastri od ostacoli. Ci sono all’interno tre doppie file di cuccette (posate in opera) contrapposte, con una parte libera destinata a box su lettiera per le asciutte. Il piano di calpestio delle bovine è ribassato di 15 cm rispetto al piano della mangiatoia, per consentire un più agevole accesso al cibo da parte delle bovine. Ci sono abbeveratoi riscaldati, sistema di raffrescamento che abbina ventilatori e sistema di bagnatura delle vacche mediante doccette a goccia pesante. Tutti i punti di inserzione delle strutture metalliche nella base in cemento sono in acciaio, per una massima protezione dalla corrosione. La mangiatoia è rivestita con piastrelle in clinker, una soluzione che permette la massima resistenza nel tempo.
Vista la struttura senza animali, balza sicuramente all’occhio la cura e la precisione di ogni componente in cemento. Vale per le corsie, rigate in opera, vale per i percorsi che portano verso l’esterno e le altre stalle, per le superfici tutto attorno alla stalla, la precisione delle giunture, la regolarità dei raccordi, l’assenza di sbavature.
Pronti a crescere ancora
Questa nuova stalla è circondata da terreni di proprietà e senza ostacoli, cosa che permette di ipotizzare sviluppi futuri senza intoppi, che non siano quelli legati al mercato e alla redditività della produzione di latte. Anche questo è un dettaglio importante, perché permette di gestire con elasticità sviluppi futuri dell’attività. Che con il passare delle generazioni ha visto crescere numeri e strutture, e che non manca di entusiasmo giovane, quello di Edoardo e di ???, figli di Fiorenzo e di Vittorio Preda, già attivamente presenti in stalla. Trasformare in latte aggiuntivo il ferro e cemento della nuova stalla sarà anche compito loro.